Quando l’amore fa male
La dipendenza affettiva tra tutte, è forse quella che più ha tardato ad essere riconosciuta come comportamento patologico forse a causa di condizionamenti culturali e di tutta una letteratura che ha letto l’amore, soprattutto quello delle donne, come sentimento totalizzante. Termini comunemente in uso, quali ‘la mia metà’, ci danno la misura di come sia sembrato la norma,percepirsi mancanti senza l’altro.. Oggi la maggior consapevolezza del triste fenomeno della violenza di genere,portata a volte sino al femminicidio, ha fatto sì che le dipendenze affettive venissero maggiormente analizzate. Ovvio che si parla di dipendenza da entrambe le parti, di una relazione simbiotica in cui l’altro è percepito parte di sé, da subire,da tenere legata ..a tutti i costi. La dipendenza affettiva può manifestarsi in molte forme, alcuni s’innamorano follemente di persone non disponibili, altri diventano ossessivi, mentre altri non riescono ad abbandonare una relazione insostenibile anche se sono infelici, trascurati o addirittura in pericolo, alcuni sono codipendenti, altri ancora narcisisti, alcuni usano il sesso per gestire i sentimenti, altri sono sessualmente anoressici. Ma tutti risultano essere impotenti di fronte ai loro pensieri, sentimenti e comportamenti distorti per ciò che riguarda l’amore, le fantasie e le relazioni. In questa condizione relazionale caratterizzata da una cronica assenza di reciprocità, il dipendente affettivo non riesce a conservare la propria individualità, a porre dei confini fra se stesso e l’altro. Contraddistinto da una scarsa stima di sé, da un locus of control esterno, non attribuisce i propri successi o insuccessi a fattori direttamente collegati all’esercizio delle proprie abilità, volontà e capacità bensì a fattori esterni, si attacca eccessivamente all’altro, immaginando che il proprio benessere dipenda da lui e, temendo più di ogni altra cosa l’abbandono e la solitudine; diviene sempre più geloso ed ossessivo verso il partner perdendo nel contempo, a causa del profondo senso di inadeguatezza e dell’ atteggiamento negativo che nutre verso se stesso, la propria libertà. E’ cosi che quando termina un amore o si viene traditi, si finisce per soffrire soprattutto per il fatto che, allontanandosi da noi, l’altro ci conferma il nostro non valore….Dunque, il primo passo è riacquistare il proprio valore personale, il senso di un sé forte e coeso,un locus of control interno, in uno, ritrovare l’amore per se stessi. Non parliamo di amor proprio ma proprio di amore, cura, attenzione per quel regalo che ognuno di noi è, per come è, per le caratteristiche che lo contraddistinguono e che fanno di lui un essere unico e irripetibile. La prevenzione resta il primo degli obbiettivi, se fermare un fiocco di neve è poca cosa, ben diverso è arrestare una valanga,è proprio questa l’intenzione con cui l’ associazione Yin-sieme e l’Associazione Insieme Potenza Città Sociale hanno dato vita alla performance itinerante ‘La terra delle madri danzanti’, utilizzando un approccio multimodale che si sostanzia di letteratura, recitazione,drammatizzazione,musica e danza al fine di coinvolgere emotivamente il pubblico sensibilizzandolo alla tematica.
F. Antonella Amodio, psicoterapeuta presidente di Yin-sieme Quando l’amore fa male
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