PER FARE UN TAVOLO
Per Fare un Tavolo…
Qualche giorno fa abbiamo ospitato a Potenza Città Sociale un gruppo di operatori stranieri che avevano aderito ad un progetto per lo scambio di prassi, modalità e cultura nel terzo settore. Sono rimasti molto colpiti da quante attività proponevamo. Si chiedevano come fossimo giunti all’idea di realizzare nuovi oggetti creativi, restaurare tavoli, produrre miele ed olio, che mettiamo in vendita per finanziare attività utili alla comunità stessa ed al reinserimento dei ragazzi nel tessuto sociale e lavorativo esterno. Mi sono così trovato a spiegare la filosofia che ci muove e che affianca il processo costruttivo di tutti i nostri prodotti, da quando piantiamo semi nelle esistenze rese desertiche dalle sostanze e dalle dipendenze a quando siamo contenti ed orgogliosi di raccogliere i frutti, per tornarne a piantare i semi, in un circolo virtuoso che autoalimenti la spinta alla vita che tentiamo costantemente di promuovere. Certo, un seme, da solo, non è mai abbastanza. L’Associazione Insieme, in effetti, è proprio come un organismo vivente: Ha radici saldamente ancorate ai valori di cui si fa portatrice, nella lotta e nella cura per la vita su vari livelli, dall’attenzione alla singola persona ed alla sua “scintilla” interna, fino ad arrivare all’ambiente, passando per i diritti di popolazioni intere; ha un fusto resistente, tenuto insieme dai nodi stretti ma flessibili di chi spende le sue competenze ed il suo impegno per permettere alla linfa di raggiungere la chioma; ed ha foglie e frutti che si irradiano dai rami avvolti fra loro a creare trame sempre diverse. Per fare un tavolo, o un vasetto di miele, però, un seme non è abbastanza, e i nostri ragazzi alla Fattoria Sociale “Le 3 Querce” lo sanno bene. Esso necessita della continua attenzione di un’acqua che offra materie prime e vitalità alla cellulosa, della costanza di un sole che riscaldi e doni luce per la fotosintesi, di spazio e tempo per proseguire nel suo percorso di crescita. Di un terreno fecondo, ricco di quei sali minerali che costituiscono l’ossatura della vita stessa. Quando piantammo la Fattoria Sociale, ma anche quando decidemmo di arare per far posto ai germogli del Centro SocioEducativo di Picerno Città Sociale, scegliemmo con cura di scavare proprio a Picerno. E la coltura attecchì. Molto spesso ci meravigliamo della tenacia e della potenza di uno stelo che sconfigge la forza di gravità, attraversa terra e fango, può arrivare perfino a spaccare il cemento per trovare una via che raggiunga l’aria, la luce, la libertà. Il miracolo della vita lo chiamano. Eppure poco ci si interroga comunemente sull’importanza dell’humus, della composizione chimica e fisica che permette a quel seme di sbocciare e cominciare la sua grande battaglia. Per noi, che vestiamo i panni dei contadini nella nostra Fattoria, invece, è fondamentale ringraziare quel terreno, un po’ come si faceva nei vecchi riti propiziatori dimenticati. Per di più, la terra che oggi vorremmo ringraziare ha un nome, e si chiama Picerno, che ha accolto il nostro piccolo innesto e gli ha dato una sede dove gemmare. È anche grazie agli abitanti di quei luoghi se tanto i ragazzi in fattoria, quanto quelli del CSE hanno potuto sentire di trovarsi a casa loro, senza il timore di schiudersi e di lasciare che i raggi cominciassero a penetrare all’interno del calice. Nei gruppi di camminata, nella partecipazione agli eventi organizzati, nelle feste di Paese, non c’è modo di distinguere i nostri ragazzi dagli altri cittadini. Questa è la forza più grande. Le storie di vita non costituiscono un recinto che separa, ma un impalcatura su cui i viticci della relazione si arrampicano e si ricongiungono, si cercano e si intrecciano, condividendo e moltiplicando la linfa vitale. In ciascuno dei nostri prodotti, dagli ortaggi ai funghi, dal miele all’olio, una volta raffinato il proprio palato, o il proprio olfatto, ci piace immaginare di poter avvertire un pezzo di Picerno, che rivive nella cura con cui la città tratta la Fattoria e, per osmosi, nelle piante in crescita. Per fare il nostro olio, o il nostro miele ci vuole il legno degli alberi fioriti dai semi che la gente su in paese custodisce nei campi della propria ospitalità. Per fare un tavolo ci vogliono le persone giuste. A Picerno le abbiamo trovate. Grazie.
Ufficio Stampa Insieme
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