Si uccide un sorriso…..Il cielo perde una passata di azzurro…
Una vita muore, senza aver mai assaporato i raggi del sole, del su immenso calore, muore senza aver visto il luccichìo di una stella, il profumo di un fiore, il volo di una farfalla, senza aver visto la vita…muore prima di nascere. Si uccide un sorriso su un viso ancora scomposto, dove le molecole si baciano per far sbocciare un respiro. Il cielo perde così una nuova passata di azzurro, splenderà del vecchio, perché il nuovo non è stato toccato dal destino. E così c’è una vita in meno, un albero in meno, un animale in meno, una poesia in meno… cosi facendo diventiamo molto meno di quello che siamo. Si va avanti, si fugge, si corre, ma dove stiamo correndo, dove… freniamo la nostra corsa facciamo tornare indietro il nostro pensiero fino a ritornare bambini piccoli, ma cosi piccoli da stare nel grembo materno in quel nostro paradiso dove ci sentivamo sicuri e “immortali”. Dove il male sembrasse non avere porte aperte, e lì dove la pioggia non riusciva a raggiungerci. Dove il pensiero e le domande si moltiplicavano in un tempo astratto, con un cuore che batte e fa rumore, con un’anima che canta e dice così…
Uomini del mondo io sono piccolo e indifeso, siete voi che avete scelto di darmi alla vita, siete voi che decidete per me, ancora non ci conosciamo e già programmate la mia vita, quello che io dovrò essere: un avvocato un dottore, un musicista… a chi devo voler bene a chi no! Decidete se devo vivere o morire prima di vedere voi. La libertà che ho tanto sentito parlare dov’è? Dov’è la mia libertà di scelta, la mia libertà di essere. Vorrei gridare a squarciagola, in questo luogo dove solo io mi parlo, dove solo io mi ascolto. Voglio la mia vita, mi spetta di diritto, quel diritto che a voi non è stato negato e che forse oggi avete dimenticato. Vorrei farvi capire con tutto me stesso quanta voglia ho di vivere, di stare con voi, di provare quelle gioie e dolori che voi provate; anche io vorrei accarezzare l’aria, vorrei provare a piangere, per conoscere il percorso che fa una lacrima sul viso. Sogno, prego che qualcuno esaudisca il mio desiderio: quello di venire nel vostro mondo.
Vi prego non uccidete i miei sogni, i miei desideri, la mia vita. Io vi ascolto, vi sento, vi percepisco, ancora una volta vi chiedo: tendete l’orecchio verso di me anche se la mia vocina ancora non è definita, ma il mio cuore e la mia anima sì, ed è quella che vi parla. Sì, così piccola e senza peccato, così pulita che voi con le vostre superficialità, con il vostro egoismo non riuscite a percepirla. Voi mi avete deluso, deluso sì. Uno dei miei sogni si sta avverando, sto piangendo. Piango di dolore, quel dolore che voi riuscite a trasmettermi senza che io abbia il modo di difendermi. Tutto questo è un’ingiustizia una vostra ingiustizia che io pagherò a caro prezzo, il prezzo della vita. Vi sento discutere di me, vi sento così freddi nei miei confronti, volete nascondere a voi stessi che io non sono… ma ricordatevi, potete fuggire via da me, fuggire via da tutti e da tutto ma non da voi stessi. Lo so, lo so oramai avete deciso, accetto il mio destino con felicità e riesco a provare gioia per il mio secondo desiderio. L’unico che mi rimane è quello che voi mi negate:
“LA VITA”. Sapere di dover morire prima di nascere è terribilmente assurdo, sapete non è facile per me così piccolo accettare tutto questo, ma io ci provo. D’altronde cosa posso fare per far sì che non accada. Sappiate però che chi ci perde di più in tutto questo siete voi, vi perdete tutto quello che io avrei potuto darvi, e sappiate che ho tante cose belle. L’innocenza dove avreste potuto attingere delle verità a voi sconosciute; l’allegria dove i vostri occhi avrebbero riso di felicità dimenticando le amarezze che vi portate dietro; la vitalità, quella che voi state perdendo col passare del tempo. Tutto questo vi siete persi e forse anche di più. Io non sono capace di giudicarvi, non conosco l’odio.Per questo vi perdono. Queste cose non mi appartengono, non appartengono al mio mondo.
Se io potessi vi farei venire nel mio mondo, vi farei venire tutti a vedere e sentire com’è bello e pulito il mio mondo, di certo non vi rifiuterei una parte del mio spazio. Ma tutto questo mi e impossibile e tutto ciò mi addolora. Nonostante tutto, vi voglio un gran bene anche se questo vi sembrerà strano; io vi capisco, ogni attimo che passa riesco a capirvi sempre di più, capisco le scelte che voi fate, giuste o sbagliate che siano. Siete uomini a volte buoni a volte cattivi condizionati da fattori esterni che non vi appartengono. Per questo vi giustifico e vi capisco. Fortunato è colui che si trova accanto a voi nel momento buono, altrimenti siete capaci di uccidere.
Domenico Maggi
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