I motivi perchè le coppie si attraggono…
A cura del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Insieme
“Quelli che si innamorano di pratica senza scienza
sono come il nocchiere che entra in naviglio
senza timone o bussola,
che non ha certezza di dove vada”
(Leonardo Da Vinci)
Introduzione
Nella nostra epoca, caratterizzata da una forte tendenza all’individualismo e alla realizzazione personale, la relazione di coppia, più che un’alleanza, diventa spesso una questione di autorealizzazione espressiva personale tra due individui che si scelgono nell’illusione di soddisfare, attraverso l’altro, i propri antichi bisogni. Le coppie, infatti, stipulano un contratto simile ad un iceberg in cui la parte emersa è costituita da norme esplicite ed accordi consapevoli e quella sommersa da vincoli non consapevoli di natura affettivo-emotiva. Questi ultimi, che riguardano la necessità di convalidare attraverso l’altro l’immagine di se e dei propri bisogni, sono spesso l’unico elemento su cui si fonda il legame di coppia. Il rischio che prevalga la parte sommersa, senza riuscire a rinegoziarla nel tempo, comporta che le relazioni di coppia non durino, ma assumano quelle caratteristiche di temporalità provvisoria che ritroviamo in molte delle unioni di oggi. Nei paragrafi successivi analizzeremo le dimensioni esplicite ed implicite su cui si fonda la coppia e il rischio legato al non riconoscere l’altro nella sua individualità
Il patto coniugale ed i suoi elementi costitutivi
La forte sensazione di essere attratti da un’altra persona per le sue caratteristiche fisiche e sessuali, è uno degli elementi centrali che ci fa avvicinare all’altro e che caratterizza la fase dell’amore passionale. Questa rappresenta un importante catalizzatore dell’innamoramento, ma non necessariamente è la molla del coinvolgimento affettivo profondo e duraturo. In realtà, ciò che è attraente fisicamente non è universale ed è diverso per gli uomini e per le donne. Nella valutazione della bellezza, infatti, ritroviamo fattori biologici, culturali e psicologici. E’ per questo che l’attrazione fisica tra le persone viene segnalata soprattutto attraverso una serie di messaggi non verbali: quanto si dice parlando è meno importante di come lo si comunica. Oltre all’attrazione fisica come elemento che fa avvicinare due persone, la coppia per costruire una relazione deve mettere in gioco altre variabili. Infatti, il rapporto deve fondarsi su un patto fiduciario in cui si dà risalto all’intimità tra i partner. L’intimità diventa struttura fondamentale della vita insieme (convivenza, matrimonio). Con essa si intende la capacità di ciascuno dei partner di manifestare all’altro ciò che prova, pensa e sente,aspettandosi di ricevere empatia, comprensione, condivisione e sostegno. Oltre all’intimità, il patto si fonda sulla costruzione di una realtà condivisa, dove vivere insieme significa condividere il tempo, le emozioni, le esperienze, la gioia, i dolori e le incomprensioni fisiologiche, con un approccio dinamico ed empatico. Si costruisce poi su un sistema di credenze condiviso (le credenze quali informazioni coscienti ed inconsce che abbiamo accettato per vere, che formano la struttura della nostra personalità e costituiscono la base del nostro comportamento e della nostra etica) e sulla costante coscienza della realtà e della pianificazione del futuro (il progetto di vita insieme). Nello specifico, gli elementi costitutivi del patto coniugale sono:
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la consensualità, intesa come conformità di voleri e di opinioni. Nella pratica si esprime attraverso l’ approvazione reciproca dei coniugi;
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la consapevolezza, entrambidovrebbero esserecoscienti e informati riguardo i valori morali che ispirano la condotta e quindi suscettibili di valutazione e di giudizio. Nella coppia, se i partner sono consapevoli ognuno del proprio sistema di valori, è possibile costruire insieme il sistema di valori di coppia;
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l’impegno a rispettare il patto stesso. Richiede nel tempo una comunicazione sincera, simmetrica e complementare, libera dalla paura del giudizio dell’altro sui propri punti di vista e sulle proprie opinioni che possono adeguarsi e, quindi, cambiare in funzione della maturità individuale e della coppia;
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la delineazione di un fine, inteso come il risultato a cui mira la coppia.
Tra patto segreto e patto dichiarato
Il patto coniugale, in realtà, si colloca lungo una doppia dimensione. Da un lato comprende la dichiarazione esplicita di impegnarsi a rispettarlo e di sentirsi attratti da ciò che l’altro fa vedere chiaramente di se all’esterno. Dall’altro si caratterizza per la presenza di una dimensione inconsapevole di attrazione verso l’altro. Contiene così in se un patto dichiarato (ESPLICITO) e un patto coniugale segreto (INCONSAPEVOLE). Il patto coniugale dichiaratoè una dichiarazione di impegno nella relazione, formulata esplicitamente e pubblicamente nel rito del matrimonio, dove la valenza etica del vincolo reciproco è espressa attraverso una promessa di fedeltà nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia. Può essere cosciente e rilanciabile nel tempo, o assunto in maniera formale e, quindi, essere molto fragile. Esso è cosciente e ben assimilato dai componenti della coppia, quando è interiorizzato sia dal punto di vista affettivo che cognitivo e quando i due si impegnano concretamente nella sua realizzazione. E’, invece, un patto fragile quando la capacità di investimento nella relazione coniugale è debole, il rapporto è meramente basato su un contratto (si pensi ai matrimoni combinati per avere la cittadinanza) e non su un profondo investimento emotivo.Il patto coniugale segreto, invece, non è comunicato esplicitamente al partner e, forse di esso non è consapevole neppure la persona. Si trova , infatti, racchiuso in una linea di confine tra il conscio e l’inconscio di ogni componente della coppia. Nella relazione di coppia è perciò frutto di un intreccio inconsapevole, su base affettiva, di un incastro di bisogni, paure, speranze personali che i coniugi si aspettano di soddisfare attraverso il partner e, più in generale, attraverso il rapporto di coppia. E’ questo insieme di aspettative che spingono alla scelta reciproca. In particolare ognuno dei partner si aspetterà che l’altro corrisponda al partner ideale, capace di soddisfare le aspettative personali di intimità e coesione e di convalidare quell’immagine di sé strutturatasi nella propria famiglia di origine e riproposta nella relazione con l’altro. La natura e le aspettative di come esse si realizzeranno nella relazione di coppia, trova origine anche nella storia pregressa dei partner e nei modelli genitoriali assorbiti da ognuno di loro. Nessuna coppia, infatti, inizia un rapporto a partire da zero. Ciascun individuo ha un sistema di credenze e aspettative nei confronti della relazione duale che si è strutturata ad iniziare dalla esperienza dei genitori nella famiglia d’origine e dalle esperienze maturate nelle generazioni passate, da cui i genitori a loro volta hanno preso spunto. Più precisamente, l’influenza della famiglia di origine sembra riguardare soprattutto i valori (che cosa è una buona moglie, che cosa è un buon marito), le funzioni (relative ai comportamenti) e il mandato familiare (il compito assegnato ad ogni membro della famiglia, come padre autoritario e lavoratore, madre comprensiva e casalinga, figli ubbidienti). Quando il mandato familiare prevale sui bisogni individuali, la scelta del partner si orienta verso caratteristiche esteriori, come posizione e prestigio sociale, etc, o tende a soddisfare bisogni appartenenti ai genitori. Non è raro, infatti, che alcune madri desiderano fortemente per la propria figlia un uomo in grado di garantire il prestigio sociale che la madre non è riuscita ad ottenere. E’, quindi, evidente come le influenze sul piano verticale si ripercuotano inevitabilmente su quello orizzontale.
Patto segreto: praticabile, impraticabile o rigido
Fondandosi su dinamiche inconsce, il patto segreto può essere praticabile, impraticabile o rigido. Il patto segreto praticabile, risulta flessibile, può essere riformulato secondo il mutamento dei bisogni affettivi e delle attese delle persone lungo il percorso di vita. Ciò che lo rende un patto praticabile è proprio la sua capacità adattiva, cioè di cambiare in rapporto alle mutevoli situazioni del ciclo di vita della famiglia, al cambiamento delle sue funzioni nel fronteggiare e superare le situazioni di crisi o, più semplicemente, i compiti di sviluppo della coppia coniugale. Il patto segreto impraticabilesi fonda invece sull’impraticabilità. In esso l’intesa è nulla e lo scambio è impossibile. L’altro partner non è percepito nella sua realtà e nel suo bisogno, il mondo psichico della coppia è costituito da uno sfruttamento reciproco e da bisogni esclusivamente individuali. E’ tipico delle relazioni perverse in cui un partner tenta di avere il dominio e la sudditanza sull’altro che, a sua volta, o ha la stessa logica o la apprende. Nel patto segreto rigido, avviene lo scambio tra i partner, ma nella evoluzione dei bisogni reciproci, l’intesa segreta si consuma. E’ rigido proprio perché non può essere rilanciato. Quando infatti si è esaurita la soddisfazione di quella particolare forma di incastro tra i vari bisogni dei partner, si genera la corrosione del legame. È il caso, per esempio, di quei coniugi che concentrano tutte le loro risorse ed interessi nell’educazione di un figlio, trascurando i compiti di sviluppo sul piano coniugale. Quando il figlio diviene adulto e i genitori vivono la condizione del nido vuoto, non riescono a riscoprirsi partner, giungendo spesso alla separazione.
Dalla “illusione”alla “disillussione”
Da quanto detto, è evidente come la vicissitudine del legame di coppia è frutto della confluenza tra i due patti, dichiarati e segreti di entrambi i partner che, incastrandosi, danno luogo ad una forma specifica ed unica di relazione di coppia. Questa transizione implica il superare la iniziale attrattiva sessuale come fonte di legame e l’investire nella costruzione di una identità di coppia. Ciò comporta il poter reimpostare il patto iniziale legato alla fase dell’innamoramento e all’illusione di un partner immaginario e non visto nelle sue caratteristiche reali, affrontando le proprie eventuali delusioni e muovendosi in modo che l’accordo iniziale sia disatteso e rinegoziato. In assenza di ciò, sottolinea Cancrini, la delusione prenderà piede nella coppia, impedendole di andare avanti; il patto non potrà essere rilanciato ne rinegoziato. La fase, infatti, di un cuore e un’anima, pur essendo un ingrediente necessario nel periodo di innamoramento, deve risolversi attraverso un processo depressivo di presa di contatto con la realtà, nel recupero di un’identità personale per ciascun membro, nel prodursi di una stato di separazione, di individuazione e di appartenenza ad un mondo interno strutturato, pur nel contatto affettivo-emotivo con l’altro. Spesso, però questo passaggio non avviene nella coppia. Questa comincia così a vivere forti momenti di crisi che, non di rado, rimane a livello del non detto. Infatti quando la situazione è elusa dalla coppia, questa può spostare la problematicità su oggetti esterni, individuati come responsabili dell’infelicità e dell’incomprensione. In realtà, sia il meccanismo della proiezione sull’esterno che la produzione di piccoli o grandi sintomi, non hanno altro che la funzione di evitare il contatto con le proprie angosce ed insoddisfazioni sia interne che relazionali. Solo se ognuno dei componenti della coppia imparerà a ridefinire i propri bisogni interni e, contemporaneamente, a vedere il partner per quello che è veramente, con pregi e difetti, la relazione potrà essere vissuta e ri-vissuta nel tempo come unione, valorizzando l’alleanza cooperativa tra i coniugi. A tal proposito, Froma Walsh, afferma: “Le persone hanno bisogno di tre matrimoni: in giovinezza un amore romantico e appassionato; per allevare i figli un rapporto con responsabilità condivise; più tardi nella vita un rapporto con un compagno con forti capacità affettive e di accudimento reciproco. Piuttosto che di nuovi partner le persone hanno bisogno di cambiare il contratto relazionale a seconda del diverse fasi del ciclo di vita, dal momento che le cose necessarie per il soddisfacimento all’interno di un rapporto cambiano nel corso del tempo anche al variare dei requisiti familiari”.
A cura del Comitato Tecnico Scientifico dell’Associazione Insieme
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