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Non so dove, ma insieme
Non so dove, ma insieme
BANDO DI SELEZIONE 2024
PER I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE UNIVERSALE
DI SEGUITO LE GRADUATORIE PROVVISORIE RISULTANTI DAI COLLOQUI DI SELEZIONE.
Graduatorie provvisorie PHP – People Have the Power – 2023
Attenzione! Con decreto del Capo Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale n. 387 del 7 Marzo 2024, sono riaperti i termini per la presentazione delle domande di Servizio Civile. Se alla data del 22 Febbraio 2024 eri in possesso dei requisiti di cui all’articolo due del bando di Servizio Civile Universale, puoi presentare la domanda dalle ore 10.00 dell’11 Marzo alle ore 10.00 del 14 Marzo 2024. Si invita a completare la compilazione dell’istanza nel corso di un’unica sessione.
E’ pubblicato il Bando il bando per la selezione di 71.550 operatori volontari da impiegare in progetti afferenti a programmi di intervento di Servizio civile universale da realizzarsi in Italia e all’estero.
è uscito il Bando scu 2023 per la selezione di 52.236 operatori volontari da impiegarsi in 358 programmi di intervento di Servizio civile universale, di cui n. 51.132 posizioni relative a n. 328 programmi da realizzarsi in Italia e n. 1.104 posizioni relative a n. 30 programmi da realizzarsi all’estero.
Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it
Il termine per la presentazione delle domande è scaduta. Le domande di partecipazione al bando dovevano infatti essere presentate entro e non oltre le ore Oltre tale termine il sistema non
consentirà la presentazione delle domande. Le domande trasmesse con modalità
diverse non saranno prese in considerazione. I cittadini italiani
residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID, il
Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia
per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su
cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per la presentazione
della Domanda on-line di Servizio civile occorrono credenziali SPID di livello
di sicurezza 2. Qualora i cittadini
di Paesi appartenenti all’Unione europea o non appartenenti all’Unione europea
regolarmente soggiornanti in Italia, non avessero la possibilità di acquisire
lo SPID, è data facoltà di richiedere al Dipartimento il rilascio di apposite
credenziali per accedere ai servizi della piattaforma DOL, seguendo la
procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa. I cittadini non
appartenenti all’Unione europea regolarmente soggiornanti in Italia, al momento
della richiesta delle credenziali per la presentazione della domanda on-line,
devono obbligatoriamente allegare, oltre ad un documento di identità valido,
anche il permesso di soggiorno in corso di validità o la richiesta di
rilascio/rinnovo dello stesso. Il giorno successivo
alla presentazione della domanda, il sistema di protocollo del Dipartimento
invia al candidato, tramite posta elettronica, la ricevuta di attestazione
della presentazione con il numero di protocollo e la data e l’orario di
presentazione della domanda stessa. In caso di errata
compilazione, è consentito annullare la propria fino alle ore 14:00 del giorno
precedente a quello di scadenza del presente bando. I giovani candidati, per meglio
orientarsi nella scelta del progetto, oltre ad utilizzare gli strumenti di
ricerca messi a disposizione dalla piattaforma e sui siti internet del
Dipartimento, possono fare riferimento agli enti di servizio civile sui
territori. Sui siti internet del
Dipartimento www.politichegiovanili.gov.it
e www.scelgoilserviziocivile.gov.it
è disponibile la Guida per la compilazione e la presentazione della Domanda
on-line con la piattaforma DOL. INSIEME
per il sociale L’Associazione
Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità
di Accoglienza) ha presentato, nell’ambito del Servizio Civile Universale, il
progetto dal titolo “PHP People
Have the Power 2023” rivolto a 2 (due) volontari, verrà svolto presso la sede di
Picerno (PZ) in Viale Gramsci n. 1 ed ha
l’obiettivo generale di Aderire
al progetto significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva,
impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del
benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare
un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali. Possono
presentare domanda: i
giovani che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto i 18 e
non superato i 28 anni di età (28 anni e 364 giorni) e siano in possesso dei
seguenti requisiti: Possono presentare domanda di partecipazione i giovani che, fermo
restando il possesso dei requisiti di cui sopra: – a causa degli effetti delle situazioni di rischio legate
all’emergenza epidemiologica da Covid-19 e/o legate alla sicurezza di alcuni
Paesi esteri di destinazione abbiano interrotto il servizio o volontariamente o
perché il progetto in cui erano impegnati è stato definitivamente interrotto
dall’ente, a condizione che il periodo del servizio prestato non sia stato
superiore a sei mesi; – abbiano interrotto il Servizio civile a conclusione di un
procedimento sanzionatorio a carico dell’ente che ha causato la revoca del
progetto, oppure a causa di chiusura del progetto o della sede di attuazione su
richiesta motivata dell’ente, a condizione che, in tutti i casi, il periodo del
servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi; – abbiano interrotto il Servizio civile universale a causa del
superamento dei giorni di malattia previsti, a condizione che il periodo del
servizio prestato non sia stato superiore a sei mesi; – abbiano già prestato servizio in un progetto finanziato dal
PON-IOG “Garanzia Giovani” a condizione di aver regolarmente concluso il
servizio; – nel corso del 2021 siano stati avviati in servizio per la
partecipazione ad un progetto finanziato dal PON-IOG “Garanzia Giovani” e
successivamente, a seguito di verifiche effettuate dal Dipartimento, esclusi
per mancanza del possesso dei requisiti aggiuntivi; – abbiano già svolto il Servizio civile nell’ambito del progetto
sperimentale europeo International Volunteering Opportunities for All o
nell’ambito dei progetti per i Corpi civili di pace; – abbiano già svolto il “Servizio civile regionale” ossia un
servizio istituito con una legge regionale o di una provincia autonoma. Possono inoltre presentare domanda di Servizio le operatrici
volontarie ammesse al Servizio civile in occasione di precedenti selezioni e
successivamente poste in astensione per gravidanza e maternità, che non hanno
completato i sei mesi di servizio, al netto del periodo di astensione, purché
in possesso dei requisiti di cui ai precedenti articoli. Non possono
presentare domanda i giovani che: In allegato (Fai click sul link per scaricare il file): Restate connessi per ulteriori aggiornamenti o seguite la pagina Facebook Associazione Insieme ONLUS14.00 del 15 Febbraio 2024 14.00 del 22 Febbraio 2024
AGGIORNAMENTO – Pubblicate le graduatorie delle selezioni per i progetti di Servizio civile Universali descritti di di seguito:
PHP – People Have the PowerLe domande potevano essere presentate entro le 14.00 di mercoledì 9 marzo 2022
Ecco il bando per la selezione degli operatori volontari dei progetti servizio civile universale presentati all’UNSC a maggio 2021.
Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it
Le domande di partecipazione devono
essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 di mercoledì 26 gennaio
2022.
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema.
1 – I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
2 – I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.
INSIEME per il sociale
L’Associazione Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) ha presentato, nell’ambito del Servizio Civile Universale, i seguenti progetti dal titolo:
PHP: People Have the Power rivolto a 2 (due) volontari, verrà svolto presso il Centro Socio Educativo per Disabili Insieme sito in Via Gramsci n. 1 Picerno (PZ) ed il focus del progetto riguarda
IS: Indipendenze sociali rivolto a 3 (tre) volontari, verrà svolto presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in Picerno (PZ) in Strada Picerno-Baragiano ed il focus del progetto riguarda:
PAC: prevenire con l’animazione culturale rivolto a 4 (quattro) volontari, verrà svolto presso la Comunità terapeutico Riabilitativa Insieme con sede a Potenza in viale del Basento 102 ed il focus del progetto riguarda:
Aderire al progetto significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva, impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali.
Possono presentare domanda
i giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364 giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti:
Non possono presentare domanda
i giovani che:
IMPORTANTE:
Restate connessi per ulteriori aggiornamenti o seguite la pagina facebook Associazione Insieme ONLUS
La docuserie SanPa ha sollevato il velo che aveva relegato in un angolo un episodio controverso della storia del nostro paese degli anni ‘80: quello della comunità di recupero per tossico dipendenti di San Patrignano. Mimmo Maggi è testimone privilegiato degli anni in cui l’eroina faceva carneficine e un osservatore attento e sensibile sulle tossicodipendenze che oggi hanno un altro, camaleontico volto.
Grazie al Pioppo, comunità napoletana di recupero dei tossicodipendenti nata a fine anni ‘70 a Somma Vesuviana e lontanissima dal modello segregante di Muccioli, Mimmo Maggi ha ripreso gli studi, si è laureato in psicologia, è diventato psicoterapeuta. Oggi è direttore dell’Associazione Insieme Onlus che gestisce comunità e progetti di recupero per ragazzi tossicodipendenti a Potenza, modello esemplare di sostegno e aiuto dei più fragili che parte dal rispetto dei diritti umani.
Cosa pensa della serie Sanpa, rispecchia la vera storia di San Patrignano?
Già conoscevo i fatti che ho visto, la serie ha messo a fuoco i particolari. Certo, vedere certe cose in tv mi ha colpito particolarmente. Ci sono un paio di precisazioni che ci tengo a fare. Dalla serie non si evince che all’epoca non esisteva solo San Patrignano, ma c’erano anche tante altre comunità che praticavano una metodologia aperta che non era quella di Muccioli. A Napoli tra le comunità maggiori basate su un modello libertario c’erano il Pioppo, la Tenda, Leo Amici. A livello nazionale Don Carlo, Don Ciotti, Don Mazzi, Don Picco, Villa Maraina a Roma. In SanPa inoltre secondo me si è dato poco spazio alle donne considerando le lotte femministe dell’epoca e, per contrasto, la misoginia di Muccioli che relegava le ospiti in un angolo a fare i lavori delle nostre nonne. Il programma stabiliva addirittura che il periodo di permanenza minimo fosse di 4 anni per gli uomini e di 6 per le donne. Forse non è un caso che si siano suicidate soprattutto ragazze.
Perché la Comunità di San Patrignano ha avuto così successo in quegli anni?
Quei fatti vanno contestualizzati in un periodo storico in cui morivano 2000 persone di overdose all’anno, significa 5, 6 ragazzi al giorno. Oggi, dagli ultimi dati del 2019, muoiono 373 ragazzi l’anno, ovvero uno al giorno. Negli anni ‘80 lo Stato era assente, le famiglie erano disperate e Muccioli offriva accoglienza gratis e non lasciava la possibilità di andarsene per anni.
Sembrava la panacea della tossicodipendenza. Le famiglie si sollevavano di un peso enorme, lo Stato si sollevava dalle responsabilità.
C’è una doppia verità nel dibattito su San Patrignano: aiutava i ragazzi, però i metodi erano poco ortodossi.
Sono inaccettabili le catene, le manette ai lettini, le violenze fisiche e psicologiche del metodo di Muccioli. La libertà era limitata al massimo: si dormiva in otto in camerate controllati da un caporale. Non c’era alcun progetto individualizzato, nessuno psicologo né venivano usati farmaci neanche con tossicodipendenti con problemi psichiatrici. L’unica ricetta era il lavoro e la reclusione. In fondo, come racconta Segre, anche dai lager alcune persone sono uscite, ma chi è uscito come è tornato alla vita? Molti ragazzi parlano di Muccioli come di una cicatrice indelebile. È comprensibile che la famiglia dettata dalla disperazione abbia consegnato figlio, il fratello alla comunità, ma dall’altra parte c’è stata un’inaccettabile violazione dei diritti umani. Il fine non giustifica i mezzi.
Il peggior nemico di persone come Vincenzo Muccioli o Letizia Moratti (n.d.r. con il marito maggiore finanziatrice di San Patrignano) sono loro stessi: basta ascoltarli parlare.
Lei ha vissuto in prima persona l’esperienza della comunità Il Pioppo di Napoli, un modello diverso da quello di San Patrignano.
Quando andavo a scuola per gli insegnanti non valevo niente, una mortificazione quotidiana, perché dicevano che ero un fannullone delinquente, una testa di somaro, una testa calda. A fatica, presi la licenza elementare, poi due anni di collegio dalle suore, sperando in un miracolo di conversione, ma niente da fare. Bocciatura in terza media con medaglia: 7 in condotta. L’anno successivo scrissero sulla mia pagella che si consigliava vivamente di non continuare la scuola, di andare a lavorare. In famiglia le cose non andavano meglio: senza punti di riferimento, sballottato tra tragedie, carceri e manicomi, posteggiato in famiglie di qua e di la, senza che qualcuno ascoltasse la mia voce, la mia rabbia, la mia paura, la mia angoscia. Anni a girare nel labirinto della morte come autocura del mio malessere. Poi l’incontro con un amico, lo psicologo Ilario Miranda che lavorava per il Pioppo dove mi aiutarono attraverso le lettere di un alfabeto a me sconosciuto a formare nuove parole, nuovi concetti, una nuova cultura, un nuovo respiro. La vita trova la vita nelle pieghe di sé stessa: non solo riuscii ad uscire fuori da una fine certa, ma anche a innamorarmi di altre strade, tirandomi fuori il desiderio dell’Altro. Ricominciai la scuola, mi diplomai; all’università fui uno dei primi dei 200 iscritti al mio corso, ogni anno borsa di studio, mi laureai con grande riconoscimento dei docenti e dei compagni. Ho poi conseguito la specializzazione, seguita da tante soddisfazioni sia in ambito accademico che lavorativo, ma soprattutto da un grande riconoscimento della mia famiglia acquisita. Pur essendo della Basilicata sono rimasto legatissimo alla Campania e tifo Napoli.
Qual era il modello del Pioppo?
Era quello di una comunità aperta dove si lavora sulla storia del ragazzo, si accoglieva come persona non come tossicodipendente con tutta la sua dignità da rispettare creando insieme con lui un percorso personalizzato. Nelle comunità che, come Il Pioppo, afferivano al Gruppo Abele e che oggi fanno parte del CNCA – Comitato Nazionale Comunità di Accoglienza, i ragazzi in ingresso non erano perquisiti. L’idea era quella di dare un assegno in bianco alla persona per dire: io mi fido di te. Al contrario di San Patrignano da cui non si usciva prima di quattro anni, il ragazzo veniva fatto uscire in prova dopo poco tempo e iniziava il reinserimento sociale. Al Pioppo non è mai stata accettata la delega dello Stato a rinchiudere i ragazzi tossicodipendenti che come i malati psichici davano fastidio alla società e andavano nascosti alla vista. Basaglia docet: con la legge 180 finalmente si aprirono anche i manicomi. Per fortuna ciò che è accaduto a San Patrignano oggi grazie alle leggi degli anni ’90 non è più possibile. Quando viene meno la dignità della persona crolla tutto. E chi infligge pene non è meglio di mafiosi e camorristi.
Come sono cambiati il consumo e le motivazioni che spingono ad usare le droghe?
Negli anni ‘70 e ‘80 c’era una lotta sociale: le lotte studentesche, la lotta delle donne, la lotta intergenerazionale. Il conflitto era con la legge del padre che comandava: non si accettava più il potere. L’eroina fu messa sul mercato per sedare la pulsione dei giovani alla ribellione senza immaginare che avrebbe ucciso 2000 ragazzi all’anno.
Oggi non c’è più il conflitto figlio-padre, c’è l’esaltazione dell’apparire. Si usa tutto ciò che ci aiuta ad essere più fighi, più belli e le droghe fungono a questo scopo. Oggi sono quasi tutti poli-assuntori, non c’è più l’eroinomane puro. Si prova di tutto perché a partire dagli anni ’90 è passato il messaggio di Berlusconi: “C’è una sola vita e bisogna avere tutto, fare tutto, provare tutto senza un minimo di leggi interne”. Ammettere una relazione tra un uomo di 70 anni e una ragazza di 17, una sorta di pedofilia, significa dire: “Io mi posso permettere tutto”.
Ma se la soddisfazione di avere un cellulare, un’auto, un pc è effimera, la droga appaga ogni volta che la usi con la conseguenza di portare a fare di tutto per procurarsela. L’alcol, il gioco d’azzardo, la cocaina: la droga oggi è un’autocura al mal di vivere, alla mancanza d’amore per sé stessi.
Tra le persone con dipendenze pesanti che ricorrono ai centri di recupero, quanti riescono a uscire dalla droga e quale è il segreto?
Per quanto nelle statistiche ufficiali si possano leggere percentuali del 70% di successo, se dobbiamo riportare una percentuale reale, tra i ragazzi che fanno un percorso terapeutico oggi come ieri circa il 40, 50% esce definitivamente dall’eroina. Gli altri, il 20, 30% torna nel mondo della droga, l’altro 20% muore.
Non è facile comprendere perché qualcuno ce la fa e qualcuno no. A volte le persone sono andate troppo oltre, hanno sviluppato un attaccamento ossessivo alla sostanza, altre volte sono affette da altre patologie, altre volte lasciano la terapia psicologica prima di aver concluso un percorso. Le variabili sono tante e non è possibile calcolarle tutte. Molti vengono in comunità, restano 3, 4 mesi e una volta liberi dalla dipendenza fisica escono, ma sono ancora dipendenti psicologicamente e magari dopo una settimana sono tornati a farsi. Il pericolo più grande dell’overdose c’è proprio quando si è puliti, perché ci si rifà con la stessa dose che è troppo forte per chi è pulito e risulta letale. D’altra parte non si può pensare di privare una persona della libertà, è un suo diritto scegliere.
Quale è la metodologia vincente oggi e quale è il lavoro che fate nei progetti che segue?
Il metodo è quello di rivoltare il calzino del disamore con percorsi che spingano i ragazzi ad innamorarsi di sé stessi. Nella comunità Potenza Città Sociale che gestisco con l’associazione Insieme di cui sono direttore ai 40 ragazzi ospiti offriamo incontri con psicologi e psichiatri, laboratori di cucina, pizza, falegnameria, realizziamo un giornale, proponiamo corsi di giardinaggio, abbiamo una fattoria sociale con gli animali dove si producono olio e vino dove vivono altre 10 persone tossicodipendenti. Ogni persona in comunità è seguita in un percorso individualizzato che valorizza le sue potenzialità e quando vuole andare via è libero di farlo. Chi entra mangia meglio di noi a casa. Partiamo dall’idea che il tossicodipendente come il malato psichiatrico ha già sofferto quindi non deve soffrire ancora per uscire da quella situazione. Vanno accolti, accompagnati, aiutati nelle comunità così come dovrebbero esserlo i detenuti in prigione.
Cosa le ha insegnato la sua esperienza personale?
Oggi quando parlo ai ragazzi, alle persone che seguo, ai miei colleghi di viaggio, penso sempre al ragazzo che sono stato, cercando di parlare a quella testa dura, a quella testa calda che ero, sforzandomi che tutti capiscano e si innamorino del desiderio dell’Altro, sperando che in loro possa nascere il desiderio della vita, quello che gli altri non sono riusciti a far nascere in me quando ero piccolo. Non siamo nessuno per valutare le vite degli altri, e nonostante gli altri posano influenzarci, la vita conserva in sé i suoi paradossi, in fondo gli unici veri poeti della nostra vita siamo noi. Noi decidiamo chi vogliamo essere veramente, l’esperienza del passato può essere una grande fucina per il nostro futuro, figli compresi. È proprio grazie al passato che il futuro si impregna del desiderio dell’Altro, del desiderio di Comunità, di condivisione, di Insieme.
Info sulla comunità: www.insiemeassociazioneonlus.it
Alessandra del Giudice
ATTENZIONE: Pubblicate le graduatorie provvisorie risultanti da selezioni per i progetti di Servizio Civile Universale, fatte salve le verifiche di competenza del dipartimento per le politiche giovanili e il Servizio Civile Universale. Vai alle graduatorie
Comunicazione svolgimento colloqui servizio civile universale:
in merito ai colloqui in oggetto il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato la Circolare del 24 febbraio 2021 recante “Indicazioni sulle modalità operative di svolgimento dei colloqui degli aspiranti operatori volontari del servizio civile universale”.
Si informa che il candidato dovrà presentarsi presso la sede di svolgimento del colloquio secondo il calendario preventivamente comunicato, avendo cura di rispettare la scansione oraria predefinita, in modo da prevenire ogni possibilità di assembramento.
presentare all’atto dell’ingresso un referto relativo ad un test antigenico rapido o molecolare, effettuato mediante tampone oro/rino-faringeo presso una struttura pubblica o privata accreditata/autorizzata in data non antecedente a 48 ore dalla data di svolgimento delle prove;
ed inoltre:
Qualora una o più delle sopraindicate condizioni non dovesse essere soddisfatta sarà inibito l’ingresso del candidato nell’area di svolgimento della prova orale.
Pertanto, nel giorno del colloquio verrà raccolta la seguente documentazione:
È stato pubblicato il bando per la selezione degli operatori volontari dei progetti servizio civile universale presentati all’UNSC a maggio 2020.
Gli aspiranti operatori volontari devono presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domanda on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it
Il termine per la presentazione delle domande di partecipazione è scaduto alle 14.00 di mercoledì 17 febbraio 2021.
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre che il candidato sia riconosciuto dal sistema.
1 – I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale www.agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. Per la Domanda On-Line di Servizio civile occorrono credenziali SPID di livello di sicurezza 2.
2 – I cittadini di Paesi appartenenti all’Unione europea e gli stranieri regolarmente soggiornanti in Italia, se non avessero la disponibilità di acquisire lo SPID, potranno accedere ai servizi della piattaforma DOL attraverso apposite credenziali da richiedere al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.
INSIEME per il sociale
L’Associazione Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) ha presentato, nell’ambito del Servizio Civile Universale, il progetto dal titolo “LiberAzioni” e il progetto “Azioni Preventive” .
LiberAzioni rivolto a 3 (tre) volontari, verrà svolto presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in Picerno (PZ) in Strada Picerno-Baragiano ed ha l’obiettivo di
Azioni Preventive rivolto a 4 (quattro) volontari, verrà svolto presso la sede di Potenza in viale del Basento 102 ed ha l’obiettivo di
Aderire al progetto significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva, impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali.
Possono presentare domanda:
i giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364 giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti:
Non possono presentare domanda i giovani che:
IMPORTANTE:
In allegato prospetti di sintesi dei progetti
Eccoci, come ogni giorno, riuniti in equipe a confrontarci su come fare per funzionare al meglio. Sedie più lontane l’una dall’altra, cuori più vicini. Ciascuno dice la sua, offre un suo punto di vista, esprime dubbi, preoccupazioni, tira fuori qualche battuta per alleggerire l’intensità degli attimi di isolamento forzato che, all’unisono, viviamo tutti nel mondo intero. Mentre noi parliamo nell’intimità dell’ampia sala Impastato che ci consente di rimanere connessi mantenendo la giusta distanza, al di fuori dei confini di#potenzacittàsociale, al margine delle strade deserte, in qualche punto imprecisato intorno alle serrande chiuse ed alle finestre sbarrate, il grido muto del disagio continua ininterrotto, forse addirittura amplificato dal silenzio assordante delle città sopite. Voci stentate, graffiate, di chi rischia di rimanere abbandonato: chi ha una disabilità, chi ha una dipendenza, chi non ha assolutamente nulla, neanche un tetto dove rifugiarsi, neanche delle pareti dietro le quali difendersi dal virus.
È il grido d’aiuto degli ultimi, i dannati della società, e fra questi si distingue bene quello di chi continua a condannarsi giorno dopo giorno. Per una scelta responsabile a tutela dei ragazzi che già abbiamo in carico abbiamo convogliato tutte le nostre forze sulla struttura di Potenza, chiudendoci, per un atto d’amore verso noi stessi e gli altri, agli ingressi ed alle visite sul territorio, coltivando la risorsa che deriva dalla possibilità di ritrovarci, protetti dai nostri cancelli, dandoci del tempo per poter avere uno sguardo più profondo al nostro interno ed uno più lucido al contesto fuori da noi.
Quando abbiamo scelto la nostra mission, la cura della persona attraverso la relazione come primo ed inderogabile valore non sapevamo che saremmo stati messi così duramente alla prova. Ma non possiamo permetterci di lasciare da solo chi grida arrancando; non vogliamo lasciare soli i ragazzi del Centro Socio-Educativo di Picerno, gli Ospiti in diurna delle nostre strutture, le famiglie che aiutiamo tramite il banco alimentare. Non possiamo non aprirci alle richieste del territorio, delle carceri sovraffollate ed a rischio, dei Ser.D, sottodimensionati che non riescono a gestire il numero degli utenti. Il nuovo coronavirus ci ha tolto la normalità della quotidianità, ci ha tolto il contatto fisico, la gioia di stare all’aperto, ma non potrà mai toglierci la spinta alla vita, quella a condividerla con l’Altro, soprattutto nel momento del bisogno. Eccoci qui, quindi, chiamati ad assumerci la responsabilità delle nostre scelte e dei nostri principi.
Abbiamo discusso a lungo del significato più profondo di essere operatori sociali, delle scelte coraggiose che implica, ispirati dai medici e dagli infermieri che eroicamente, in queste ore, si mettono a rischio per prestare fede al giuramento di Ippocrate, a quel patto tra la loro professione e la collettività, al di là degli strumenti che hanno e che gli vengono dati. Molti di noi hanno dovuto e devono continuamente prendere decisioni difficili, a volte perfino rinunciare alla possibilità di stare con i propri cari. Siamo in tempi di guerra, le armi del nemico sono grandi pochi nanometri, e fanno il rumore del silenzio delle strade. Siamo in trincea mentre tutto intorno a noi viene scosso dalle fondamenta e rischia di crollare giorno dopo giorno, ora dopo ora. Era prevedibile che mentre tutto chiude, qualcosa dentro ciascuno di noi avrebbe cominciato ad aprirsi. Le insicurezze, le angosce, i vuoti, spesso tenuti sopiti dalle routine quotidiane, dalle rumorose frenesie di tutti i giorni. Avevamo messo in conto che la richiesta sarebbe salita, che le persone avrebbero cominciato ad accusare il peso della solitudine, del dover “stare” e, provando invano a fare ricorso alle vecchie modalità messe in campo in tempi di crisi, avrebbero poi cercato un aiuto esterno.
Non possiamo essere sordi a questa ricerca, a questa voce stentata che ci chiama al nostro dovere morale, sociale, professionale. È vero, non possiamo combattere insieme agli operatori sanitari degli ospedali, ma possiamo armarci di “cazzuola e caldarella” e pensare ad un piano per ricostruire e continuare a fare il nostro lavoro. È quello che intendiamo fare, e quello che chiediamo a gran voce alle istituzioni è di darcene modo al più presto. Da subito.
In tempi di guerra non servono solo soldati, servono anche operai edili che sappiano continuare a costruire, a ricostruire, a puntellare dove tutto sembra voler stramazzare al suolo. Un operatore sociale, per noi, è questo, e ci stiamo attrezzando per montare una nuova impalcatura che sorregga il peso di chi si sente sprofondare.
In questi minuti si scrive in città, una pagina bellissima di #condivisione e#solidarietà.
Ringraziamo Associazione insieme onlus coi i ragazzi della #pizzeriasociale l’#inciampo per aver offerto sprazzi di serenità ed emozione, a nostri concittadini in stato di bisogno.
Grazie come sempre alla disponibilità della #protezionecivilecomunale Falchi Protezione Civile per il supporto logistico. Collaborando, #Potenza diventa invincibile.
Fra gli allegati troverete i calendari per le selezioni relative ai diversi progetti di Servizio Civile.
BANDO DI SELEZIONE 2019 PER I VOLONTARI DEL SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
È stato pubblicato il bando per la selezione dei volontari dei progetti servizio civile nazionale presentati all’UNSC a gennaio 2019. Gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domande on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo:
Le domande di partecipazione devono essere presentate entro e non oltre le ore 14.00 del 10 ottobre 2019. INSIEME per il sociale L’Associazione Insieme ONLUS e la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” della Cooperativa Sociale L’Aquilone Insieme ONLUS aderendo alla rete del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza) hanno presentato, nell’ambito del Servizio Civile Nazionale, i progetti: “La droga c’è: imparo a gestirla” (rivolto a 4 volontari) avente l’obiettivo di Sviluppare un modello di promozione di capacità di autoregolazione nell’utilizzo di sostanze, prevenendo l’insorgenza o la ricaduta nella dipendenza – Sviluppare nei tossicodipendenti o in chi è a rischio tossicodipendenza: o Competenze per il riconoscimento dei segnali deboli della perdita di controllo o Competenze per il riconoscimento delle condizioni che agiscono nella perdita di controllo o Competenze per lo sviluppo di strategie attive di autoregolazione o Reti relazionali di sostegno nella gestione del rapporto con le sostanze che tuteli dalla dipendenza – Definire e validare un primo prototipo di intervento per promuovere capacità di autoregolazione in chi utilizza sostanza – Sviluppare una consapevolezza nelle comunità rispetto al fenomeno della dipendenza e ai suoi indicatori, oltre che alle possibili risposte preventive – Realizzare, perfezionare e validare un modello di intervento trasferibile in altri contesti – Diffondere il modello e promuoverne l’integrazione nelle politiche educative e sociali e “Eti-cultura” (rivolto a 2 volontari) avente l’obiettivo di Sviluppare e diffondere un modello di marketing specifico per le realtà di agricoltura sociale, favorendo un incremento di vendite e la creazione di nuove relazioni con la comunità – Sviluppare nei soci lavoratori competenze: o Per riconoscere le potenzialità e gli aspetti critici del proprio tradizionale modello di promozione; o Per avviare e realizzare azioni di comunicazione specifiche, volte alla diffusione dei prodotti; o Per sviluppare e gestire una rete di clienti fiduciari. – Progettare e realizzare un piano di comunicazione (denominato “Valore sociale”) e di diffusione dei prodotti delle realtà di agricoltura sociale coinvolte. – Modellizzare e diffondere un prototipo di promozione dell’agricoltura sociale. – Aumentare la conoscenza da parte di potenziali clienti, del valore solidaristico delle pratiche di agricoltura sociale. – Aumentare i clienti, sia in termini numerici, sia in termini di acquisto. – Aumentare la fidelizzazione dei clienti (acquisti reiterati e abituali). – Sviluppare una consapevolezza nelle comunità rispetto alla dimensione etica della agricoltura sociale. – Diffondere il modello e promuoverne l’integrazione nelle politiche sociali. Aderire ad uno dei progetti significa compiere un’esperienza di cittadinanza attiva, impegnandosi nei settori della marginalità, ma anche della promozione del benessere sociale. Significa crescere, imparare a lavorare in gruppo, a realizzare un progetto di aiuto, a confrontarsi con i problemi e le difficoltà sociali. Il servizio civile, rivolto a 6 (sei) volontari, verrà svolto presso l’Associazione Insieme nella sede di Potenza in viale del Basento 102 e presso la Fattoria Sociale “Le Tre Querce” sita in Picerno (PZ) in Strada Picerno-Baragiano.
Il servizio civile offrirà un’esperienza formativa e di crescita personale. Si tratta di un’occasione per sperimentarsi e per rafforzare le proprie competenze tecnico/professionali rispetto all’ambito del progetto.
Di seguito tutte le informazioni utili per inviare la propria candidatura.
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre essere riconosciuto dal sistema, che può avvenire in due modalità:
Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre essere riconosciuto dal sistema, che può avvenire in due modalità: 1. I cittadini italiani residenti in Italia o all’estero e i cittadini di Paesi extra Unione Europea regolarmente soggiornanti in Italia possono accedervi esclusivamente con SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Sul sito dell’Agenzia per l’Italia Digitale agid.gov.it/it/piattaforme/spid sono disponibili tutte le informazioni su cosa è SPID, quali servizi offre e come si richiede. 2. I cittadini appartenenti ad un Paese dell’Unione Europea diverso dall’Italia o a Svizzera, Islanda, Norvegia e Liechtenstein, che ancora non possono disporre dello SPID, e i cittadini di Paesi extra Unione Europea in attesa di rilascio di permesso di soggiorno, possono accedere ai servizi della piattaforma DOL previa richiesta di apposite credenziali al Dipartimento, secondo una procedura disponibile sulla home page della piattaforma stessa.
Importante: Possono presentare domanda i giovani senza distinzione di sesso che, alla data di presentazione della domanda, abbiano compiuto i 18 e non superato i 28 anni di età (28 anni e 364 giorni) e siano in possesso dei seguenti requisiti: • cittadini italiani oppure • cittadini degli altri Paesi dell’Unione europea oppure • cittadini non comunitari regolarmente soggiornanti; non aver riportato condanna anche non definitiva alla pena della reclusione superiore ad un anno per delitto non colposo ovvero ad una pena della reclusione anche di entità inferiore per un delitto contro la persona o concernente detenzione, uso, porto, trasporto, importazione o esportazione illecita di armi o materie esplodenti, ovvero per delitti riguardanti l’appartenenza o il favoreggiamento a gruppi eversivi, terroristici o di criminalità organizzata. Non costituiscono cause ostative alla presentazione della domanda di servizio civile: aver interrotto il servizio civile nazionale a conclusione di un procedimento sanzionatorio a carico dell’ente originato da segnalazione dei volontari; aver già svolto il servizio civile nell’ambito del programma europeo “Garanzia Giovani” e nell’ambito del progetto sperimentale europeo IVO4ALL. I volontari impegnati, nel periodo di vigenza del presente bando, nei progetti per l’attuazione del Programma europeo Garanzia Giovani possono presentare domanda ma, qualora fossero selezionati come idonei, potranno iniziare il servizio civile solo a condizione che si sia intanto naturalmente conclusa – secondo i tempi previsti e non a causa di interruzione da parte del giovane – l’esperienza di Garanzia Giovani.
Per qualsiasi informazione è inoltre possibile rivolgersi presso la sede in Viale del Basento n. 102, Potenza – tel. 0971601056.
Ieri sera il Ce.St.Ri.M. ha ospitato Khalifa Abo Khraisse, regista e sceneggiatore libico, corrispondente dalla Libia per l’Internazionale, noto settimanale di informazione, per un evento dal titolo eloquente: “Cosa sta succedendo in Libia?” È vero, tutti ormai abbiamo il nome “Libia” stampato nella mente. Rappresenta il punto iniziale di un segmento che collega i flussi migratori alle nostre coste, e non c’è bisogno di dire quanto ne abbiamo piene le orecchie di notizie sull’immigrazione e sui migranti. Khalifa, anche con una straordinaria ironia, ci permette però di zoomare sul grande indefinito punto nero di quel Paese, sulle dinamiche geopolitiche che contrappongono Serraj, attuale presidente riconosciuto dall’ONU come legittimo reggente dello Stato e Haftar, generale che guida l’assedio a Tripoli, cuore e capitale della Nazione. Si parla di mosse politiche, certo, degli schieramenti che si contendono il potere e il diritto a guidare lo Stato, dei forti interessi economici che riguardano la distribuzione delle risorse, principalmente petrolifere, verso il nord-ovest del mondo, ma il focus non è né sugli scettri nè sulle monete. Khalifa si concentra sul popolo e ci racconta di come la questione libica sia come la sua prima esperienza dal barbiere in Italia. Quest’ultimo gli aveva assicurato di saper parlare bene l’inglese, ma alla sua richiesta di dare “giusto una spuntatina” aveva falciato alla base i capelli con la macchinetta. Allo stesso modo le potenze, interne ed esterne, sostengono di conoscere la Libia, ma il suo popolo rimane tutt’oggi inascoltato, invisibile, inesistente. Nessuno si preoccupa per loro. L’Occidente è troppo impegnato a condurre una trattativa che va avanti dai tempi di Gheddafi, immodificata nonostante cambino nomi e volti: Quanti galloni di petrolio si possono portare ad Ovest? A quanto? Quanti migranti potete trattenere nel frattempo? A quanto? La conoscenza che abbiamo della Libia si ferma al numero di barili fratto, o moltiplicato, a seconda del colore politico, il numero di persone che non vengono a tediarci con la paura, con la guerra, con la povertà da questo lato della barricata. L’informazione comandata, sia essa filo-Serraj o filo-Haftar, che non fa trapelare nulla delle reali condizioni dei Centri di Detenzione del Paese, è perfettamente adeguata allo scopo. In questo modo le questioni migratorie offuscano un reale dibattito sul senso della guerra, e il gioco dei troni versione nord-Africa offusca le questioni umanitarie. È un gioco delle tre carte in cui, come sempre, vince il banco, in cui, come sempre, ciò che vediamo è sempre almeno un terzo di ciò che succede sull’altra faccia della medaglia. Mentre le Nazioni Unite, che come primo scopo, nella loro mission, hanno la promozione della pace, sovvenzionano la guerra, Italia compresa, qui nel Grande Stivale dibattiamo sulla chiusura e/o sulla sicurezza dei porti.
“Non ci interessa, in sostanza, di cosa stia succedendo in Libia, caro Khalifa. Tu, povero illuso, che hai accettato di essere relatore in un incontro ancor prima di sapere dove fosse stato organizzato, devi fartene una ragione: in occidente siamo un popolo di barbieri che parla solo attraverso frazioni o prodotti. La tua lingua non la capiamo o non ci interessa capirla. Mi dispiace, ma dovrai tornare indietro, per di più con un orrendo taglio di capelli.” E tu? Sottoscrivi o comprendi quanto quello che sta succedendo in Libia ci riguarda da molto vicino?
Ufficio Stampa Insieme
Fabio Stefanelli